Dall’Empatia all’Azione

La sfida dell’empatia: quando il pensiero e l’azione non si incontrano

In molti contesti educativi e sociali emerge un problema che sembra di natura strettamente comunicativa, ma che, a ben vedere, affonda le sue radici nella capacità di connettere l’empatia alla concretezza dell’azione.

Immaginiamo una situazione scolastica o familiare in cui il bambino o l’adolescente mostra grande sensibilità nei confronti degli altri, riesce a riconoscere le emozioni altrui e talvolta è persino in grado di esprimere verbalmente il proprio sostegno.

Queste persone sono dotate di una capacità innata di comprendere e rispecchiare i sentimenti altrui. Tuttavia, questa abilità non si traduce automaticamente in comportamenti concreti o azioni risolutive. C’è un divario tra ciò che essi percepiscono e ciò che sono effettivamente in grado di realizzare. Di fronte a una situazione problematica, come un compagno in difficoltà o un conflitto familiare, questi ragazzi possono rimanere intrappolati in un’empatia passiva, non accompagnata da azioni significative o propositive.

empatia

Perché è un problema così rilevante?

Tradurre l’empatia in azione non è solo una questione di abilità relazionali: ha implicazioni ben più profonde. Una sensibilità empatica che non si trasforma in azione concreta può portare a una serie di conseguenze indesiderate, tra cui:

  1. Frustrazione e senso di impotenza: la consapevolezza di cosa sia giusto fare, ma l’incapacità di realizzarlo genera sentimenti di frustrazione e di inutilità.
  2. Difficoltà nel risolvere i conflitti: in contesti dove è necessario agire con prontezza e decisione, rimanere fermi nella sola consapevolezza emotiva non permette di risolvere le situazioni di conflitto.
  3. Mancanza di assertività e autoregolazione: il giovane empatico può avere difficoltà a far rispettare i propri confini o a prendere iniziative nei contesti più difficili.

Una connessione trascurata

Educatori, genitori e professionisti dell’educazione cognitiva si trovano sovente di fronte a questo gap tra empatia e azione. Ci si chiede spesso se tale discrepanza sia dovuta a mancanza di capacità pratica, di autostima o di iniziativa. Tuttavia, potrebbe esserci un aspetto cognitivo più profondo che rende difficile per questi giovani passare dall’empatia alla concretezza dell’azione.

Verso una nuova consapevolezza: dal problema alla soluzione

È proprio in questo contesto che diventa essenziale riflettere sull’importanza di sviluppare una consapevolezza cognitiva delle proprie capacità di intervento. Potenziare non solo l’empatia, ma anche la capacità di passare a un comportamento attivo e responsabile, permette ai ragazzi di sentire che stanno mettendo in atto azioni efficaci.

La soluzione potrebbe essere un approccio metodico e strutturato che aiuti i ragazzi a trasformare la sensibilità emotiva in comportamenti concreti, portandoli a realizzare azioni positive e risolutive, in contesti diversi della loro vita. Questo approccio li guida nella costruzione di uno schema cognitivo che li incoraggi ad agire con coerenza e sicurezza, senza sentirsi sopraffatti dalla complessità della situazione o dalle proprie emozioni.

Dall’empatia all’azione: un percorso guidato

Qui entra in gioco uno strumento educativo e formativo mirato, che rappresenta una delle componenti fondamentali del Programma di Arricchimento Strumentale (PAS) Basic Livello 2 del metodo Feuerstein. Si tratta di un intervento cognitivo che guida i ragazzi a riconoscere l’importanza di tradurre la consapevolezza emotiva in azioni concrete e responsabili. Questo strumento, denominato Dall’Empatia all’Azione, è concepito per offrire un quadro di riferimento solido e strutturato per sviluppare e affinare le competenze sociali e relazionali, superando il divario tra pensiero e comportamento.

Come funziona lo strumento?

Il metodo Dall’Empatia all’Azione guida i giovani attraverso una serie di attività che permettono di:

  • Riconoscere e comprendere le emozioni altrui: questa fase si concentra sull’empatia e sulla capacità di percepire in modo chiaro e consapevole le emozioni delle persone intorno a loro.
  • Valutare le possibili azioni: attraverso l’uso di schemi e tecniche specifiche, i giovani imparano a esplorare e valutare le possibili risposte comportamentali a una data situazione.
  • Costruire un piano d’azione: il giovane viene guidato nella costruzione di un piano concreto, imparando a strutturare le azioni in base alla situazione e alle emozioni percepite.
  • Agire con fiducia e consapevolezza: l’ultima fase è quella in cui il giovane acquisisce sicurezza nel tradurre l’empatia in azione concreta, attraverso esercizi di autoregolazione e riflessione critica sulle proprie scelte.
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