La Pedagogia della Mediazione è un modello elaborato a partire dall’osservazione dell’attività educativa che si attua all’interno di un gruppo sociale.
Psicologi come Vygotskij, Bruner, Feuerstein hanno individuato una serie di interazioni che favoriscono le capacità di apprendimento delle persone, indipendentemente dalla loro età. Essi sono contro l’interpretazione innatistica dell’intelligenza e ne affermano la modificabilità non solo nel corso del periodo evolutivo, ma a qualsiasi età e in qualsiasi fase di sviluppo.
Tale modificazione può essere indotta, in un contesto formativo, dalla Mediazione, intesa come la possibilità che l’adulto-mediatore ha di organizzare, prevedere e analizzare le interazioni necessarie all’educabilità cognitiva dei discenti. Il Mediatore lavorerà per conoscere “le modalità del pensare” dell’individuo e provocare quindi una modificazione strutturale del funzionamento cognitivo a qualsiasi età.
All’interno della corrente mediativa, Reuven Feuerstein si distingue per il fatto di avere messo a punto strumenti atti a valutare le abilità cognitive attraverso una batteria di test – Learning Propensity Assessment Device o Batteria per la Valutazione della Propensione all’Apprendimento (LPAD) – che permette di determinare la capacità di apprendimento di un individuo e i suoi bisogni di Mediazione.
La riflessione relativa ai primi risultati ottenuti con l’LPAD ha condotto Feuerstein a costruire un programma strutturato che consente di potenziare le capacità cognitive alla base dell’apprendimento: Instrumental Enrichment Program o Programma di Arricchimento Strumentale (PAS).
Entrambi gli strumenti, sebbene concepiti per finalità diverse, basano la propria efficacia sul ruolo strategico del Mediatore e sull’utilizzo intensivo della Mediazione, intesa come modalità atta a rivelare capacità di apprendimento latenti e a produrre ristrutturazione cognitiva.