REUVEN FEUERSTEIN - Mediation ARRCA

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REUVEN FEUERSTEIN

"Ho fatto un sogno: stavo costruendo una scala lunga, lunga che permetteva di raccogliere i frutti più belli, quelli che per essere sui rami più alti sono anche più difficili da raggiungere"
Docente di Psicologia dell’Educazione presso l’Università di Bar Ilan di Tel Aviv e adjunct professor presso il George Peabody College della Vanderbilt University di Nashville (Tennessee), Reuven Feuerstein ha diretto in Israele il Feuerstein Institute, Centro di Ricerca per lo Sviluppo del Potenziale di Apprendimento. La sua attenzione ai problemi dell’apprendimento aveva origini molto lontane, che si possono far risalire addirittura alla sua infanzia, quando a soli otto anni, insegnava l’ebraico ai bambini della comunità rumena di cui faceva parte.

Quando la Romania fu occupata, Feuerstein, che in quel momento insegnava a Bucarest in una scuola per i figli dei deportati, fu internato in un campo di concentramento. Ritornato a Bucarest, intraprese una lunga carriera di studi che si concluse con il dottorato in psicologia presso la Sorbona nel 1970. Accostatosi agli studi di psicologia sotto la suggestione della scuola viennese, approfondì in seguito lo studio dei processi cognitivi sotto la guida di Jean Piaget, nel momento in cui fu costretto a trasferirsi temporaneamente in Svizzera per curare la tubercolosi che aveva contratto lavorando con i bambini reduci da Auschwitz. Allo psicologo ginevrino egli si avvicinò attratto dall’importanza che Piaget attribuiva ai fattori cognitivi dello sviluppo dell’individuo, in contrasto con la scuola junghiana che privilegiava lo studio dell’inconscio.

Partito alla fine della seconda guerra mondiale alla volta del futuro Stato di Israele, qui cominciò ad occuparsi, all’interno dell’Organizzazione Aliyah per la Gioventù, dei giovani che affluivano da ogni parte del mondo. Tra il 1950 e il 1954 egli esaminò e avviò all’istruzione migliaia di adolescenti provenienti da Asia, Europa, Africa, assistiti dall’Organizzazione nei campi di raccolta.
A contatto con bambini e adolescenti di cui tutto si poteva pensare tranne che avessero goduto di condizioni di vita - e quindi di occasione di apprendimento - paragonabili a quelle dei bambini normali, prese corpo la prima formulazione della teoria della Modificabilità Cognitiva Strutturale. Quale forza - Feuerstein si chiese - permetteva a bambini e adolescenti segnati da esperienze così tragiche, di dimenticare il dramma, di credere di nuovo nella giustizia, di provare una forte motivazione all’apprendimento? Come potevano quei bambini tornare a una vita di giochi, di gioia e di studio? Solo un’intrinseca capacità di modificazione rende possibili questi incredibili cambiamenti. Di fronte a quei ragazzi in cui era possibile cogliere la modificabilità umana in atto, egli maturò la convinzione che l’uomo è in grado di automodificarsi in modo molto più significativo di quanto comunemente si creda.

A partire dai primi studi sugli adolescenti provenienti dai paesi del Nord Africa, che risalgono agli anni Cinquanta, Feuerstein e i suoi collaboratori elaborarono un sistema di valutazione del potenziale di apprendimento (LPAD) e un programma di intervento cognitivo (PAS), alternando continuamente riflessione teorica, osservazione clinica e attività pratica per l’applicazione degli strumenti e per la formazione di docenti, consulenti e supervisori. Ha lavorato in collaborazione con università e centri di ricerca in tutto il mondo per l’applicazione dei suoi programmi in ambiti diversi dalla scuola e dai servizi sociosanitari, soprattutto nei settori dell’industria, del commercio e della formazione professionale. Si è spento a Gerusalemme il 29 aprile 2014.


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